fine di una terapia

la fortezza è il tempo
del rammendo. é tempo, per me
di splendere

11 maggio 2008


i conti delle parole non tornano
mai, quanto sono lunghi i discorsi
non lo sapremo, né potenze
né atti, siamo metafisiche di noi
stessi, poetiche senza limite
se non il nostro sguardo a specchio

ma dimmi quanto durerà la corte
e quanti silenzi ancora sfileranno
nella teoria delle nostre solitudini,
fino a quando avremo la forza
delle nostre risate a proteggere
il fragile, che respira nell’intermezzo
dei nostri passi, fra noi e la lunga
strada verso casa, che il tempo gioca
a condensare, lo spazio a dilatare

e noi qui a prendercela con la paura
e la noia dei soli da troppo tempo,
da troppo tempo non condivisi;
e i conti delle nostre parole
non torneranno, non quadreremo
il cerchio su cui ci rincorriamo,
e nessun senso troveremo
per vecchie metafore:

quali vecchi linguaggi dovremo ancora
sfidare, discutere, inventare?

che strano gusto conoscerti
senza le punteggiature, le pause giuste.
uno strano gusto, sul dolce.