fine di una terapia

la fortezza è il tempo
del rammendo. é tempo, per me
di splendere

31 marzo 2008


la mia resistenza è accettare il silenzio,
la mia resistenza è uscire senza salutare,
la mia resistenza è cercare gli occhi, allungare l’udito,
la mia resistenza è provare gli odori,
la mia resistenza è oltre i miei confini, oltre le mancanze,
la mia resistenza è sperimentarmi oltre,
la mia resistenza è viaggiare rimanendo fermo,
la mia resistenza è dal lunedì al venerdì,
la mia resistenza è un caffè la domenica, il sabato,
la mia resistenza è un giornale, un libro, il sole
la mia resistenza è nonostante le ferite inferte,
la mia resistenza è un elenco.
la mia resistenza non serve a nulla, come la poesia,
la mia resistenza è una poesia, un racconto,
la mia resistenza è ogni filo di erba informato dei fatti,

la mia resistenza sopravvive a me stesso, per se stessa,
la mia resistenza si dipana di elemosine, di pasti caldi,
la mia resistenza siete voi, siete la rete,
la mia resistenza è la mia rete, le offerte di tempo,
la mia resistenza è scriverne,
la mia resistenza è fuori, solo fuori, viene da fuori.
la mia resistenza non ha trincee, non ha ostaggi,
la mia resistenza non sa formulare propositi,
la mia resistenza non vuole rivoluzioni,
la mia resistenza è nei giochi di parole,
la mia resistenza è come una ricerca,
la mia resistenza è nelle vostre carezze,
la mia resistenza è l’esistenza delle rime,
la mia resistenza è un’ipotesi, una tesi,
una sintesi

di tutte le mie piccole esistenze resistenti.

2 marzo 2008


camminavo da solo
sulla sponda del solito ruscello
sempre uguale scorre
sempre in un senso diverso.

avevo le labbra secche
per il vento tiepido della sera
una sera già notte
un barlume di primavere.

ad ogni passo non sollevavo
che polveri amare metafore dell'animo
dilaniato anche il gelato del conforto
non era dolce ma insapore.

ho solo le labbra più secche.
forse è il vento.
forse.

le bagno di vodka e tonica
fingendo interesse per le storie
del barista del bar dal nome greco
ma almeno offre l'accendino.

"non sei un ingegnere, sei più
svaccato" e infatti non lo sono
ma non ho lasciato i coinquilini
a casa a disfarsi di bong.

sono uscito da solo.
e ho le labbra sempre più secche.
sarà il vento, forse.