la cura del forte
fine di una terapia
la fortezza è il tempo
del rammendo. é tempo, per me
di splendere
23 ottobre 2008
Anch'io sono foglia, che addosso
si cade. Le mie spore dissemino,
lontane.
19 ottobre 2008
Trentatré centilitri misurava
davanti alla stazione
minore, la solitudine.
Non dovrei farlo con tale
violenza, non dovrei
riconquistarti così,
Milano,
violento.
17 ottobre 2008
Lontano amico, fratello distante
ci conoscemmo solitudini in esilio
e all'autunno ci salutammo.
Non importa quanto forte siano
i contrappunti, non importa: tu
raccontami la vita dei giorni.
14 ottobre 2008
Non son poi così rossi i tetti di Bologna,
rossa è solo la nostra pigra vergogna.
3 ottobre 2008
Aria di tempesta e tempi
vuoti come letti.
(Appiana la memoria dell'acqua
le distanze crespe, quando
le mancanze non si colmano
di silenzio, l'alibi di diverse
precedenze o la mia stanca
volontà di esistere alla presenza.)
Questo è l'enigma di una
promessa resistenza.
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