fine di una terapia

la fortezza è il tempo
del rammendo. é tempo, per me
di splendere

26 luglio 2008


certo non è la verita un sollievo: quanta secca mancanza
percuote i sensi, che non riesco a farti chiaro il dire.

25 luglio 2008


oggi alle certezze il sole, al vento le parole
distanti, le bianche parole e le scure nubi


Ripercorrerci ai bellissimi
luoghi. La piazza, il fiume,
l'osteria. Le vie, gli angoli,
i cammini. Ripercorrere
le lontane poetiche, i discorsi,
le presenze: la solitudine
delle panchine. Ancora
volgermi alle stelle
bellissime, lasciarmi
innamorare. Riscrivermi,
con le parole solite, Penelope,
tessermi un rammendo.
Ripercorrere i bellissimi
luoghi, capirmi, passarmi
come tempo, nell'eterno
pomeriggio.

24 luglio 2008


Ancora mezzi nudi vanno sull'asfalto
i bambini in bicicletta, nelle città qualsiasi.
Ancora nelle lacrime si salutano gli amici
partire, dalla città qualsiasi.

22 luglio 2008


non avessi più alfabeti? le parole solo
di altri? né codici a sufficienza, di lettere
combinazioni? se non avessi che la voce?
ancora sarebbe poco? non ho che noi, non ho
che noi, unico suono, e senza strumento, unico
suono della distanza il muto isterismo
di tasti neri sotto bianche dita, e non ho
che noi, da dire

19 luglio 2008


ho riportato dalla montagna la pelle
rossa dell'orso, chiuso l'abbraccio
del saluto all'amico, e ritorno ai momenti
di buio (perdonateli, in quel sole); alla forte
accoglienza di me, un'altro moto
a registrare, e no, non sono diverso,
se esserlo vuol dire saperlo.

17 luglio 2008


dire troppo, non è volontà. è che a volte mi tuffo
nel mare lontano. e faccio freddo il saluto. scusa
questo troppo, che fa freddo il saluto.

15 luglio 2008


notti dormite vestito di ricordo, sul cotone
una città impressa. Forse non c'entra, forse
è uguale, in fondo, stanotte si unisce Cassiopea.

14 luglio 2008


non è il tempo a passar lento, han detto;
sei tu, ad andare più veloce, adesso.

13 luglio 2008


e io mi levo le croste, mi lavo
via le croste, sempre c'è un tempo
di nubi: oggi è ansioso, lo stesso
cielo ingombro ancora. nè forza,
nè voglia ho di levare i peli
dal viso, passano canzoni per me,
il concerto di noi. e io non ho forza,
o parole. quelle poche, sempre quelle.
e allora resta che mi levo le croste.

12 luglio 2008


lasciarsi a mezzanotte (così il cristallo
sul cruscotto) e urlare alle palpebre
stanche: non dormire, che questa non sia
la notte di un prossimo giorno, solo
io voglio il tempo fermare.
ehi, fuori piove, troppo facile dire
"un pianto"

11 luglio 2008


niente di meno che il buio sul volto, ognuno
guardi proprie memorie. non rabbia, io volgo
lo sguardo a un futuro privato

10 luglio 2008


eravamo troppa luce
per unire le stelle estive

ciò che posso, momenti
di cura per le notti lontane

8 luglio 2008


e io ti porterò alle stelle. qualunque cosa
questo voglia dire. come lasciarsi
innamorare, alle bellissime stelle.

perchè è ora che noi facciamo
sgombro questo cielo.

5 luglio 2008


Era il tempo delle confusioni. È qualcosa tipo di noi.
Ed è molto, per me, condividerla con te.
Ma so che è ora, ormai.
Che se non si può fare a meno l'uno dell'altro, è ora.

1 luglio 2008


forse era paura, la pensammo
panico di gioia
certo, ora che so vano
il pianto

raccolta