Conosco queste rotte ferrate, più notti
ho dormito le invisibili città, nella notte
veloce, veloci e invisibili. Conosco
del ferro il rumore, quando si getta
nell’aspro mattino di un mare stretto,
al desiderio della luce in cenere tra le pale.
Conosco la terra e le città, la casa, conosco
il mare e il nome delle cose
Questo mare decadente lascia ogni risposta
all’onda, un voto ad ogni pietra, frammento
di spazio che prende e destina alla risacca
del tempo. Io guardavo alla riva questo mare
decadere, con la paura della verità dell’acqua?
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