Io do la colpa
alla distanza che fa i discorsi
più incerti, che fa le parole
velate intuizioni.
E al mutismo delle lettere
battute, che fa ogni senso
incerto, e lascia all'equivoco
l'azione, la reazione.
Alla distanza muta, che non
sa schiudere il sigillo dei pensieri,
e l'inquietudine non lesina.
So la semplicità di tutto, ma sono
le cose che bramano il suono,
che chiamano la voce, chiamano
l'amico.
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